Il nuovo pericolo per le api
É originaria dell’Asia e sembrerebbe essere un insetto forgiato per uccidere ed eliminare le specie a lei inferiori, soprattutto le nostre generose api. La vespa velutina è giunta fino in Europa tramite un’importazione di legname e ha trovato un habitat davvero favorevole tanto da colonizzarlo pienamente e senza problemi. Il dramma della sua espansione ora è tutto nostro.
In realtà la vespa velutina, nelle sue aree di origine, non è così sviluppata, non è leader di un territorio ma ha una presenza molto limitata. Questo perché la natura sapiente ha fornito nel tempo rivali potenti in grado di contrastarla. Tra i calabroni occupa una piccola percentuale per cui nessuno si preoccupa di lei e delle sue potenti colonie.
In Italia e in Europa la vespa velutina è molto pericolosa perché unica nel suo genere. I suoi cugini nostrani sono il classico calabrone cabro, che tutti conosciamo essere pericoloso per l’uomo. Le sue punture sono assai potenti e dannose ma tra le due specie non c’è rivalità. L’ostilità con l’uomo nasce perché la vespa asiatica predilige un’alimentazione basata sulle nostre preziose api tanto da distruggere una colonia di sessantamila esemplari in pochissime ore. E’ carnivora, non le interessano miele o polline: si piazza di fronte gli accessi delle arnie e aspetta di catturare le api che escono di casa per andare a lavorare.
La difesa delle api in oriente
In Asia le api hanno sviluppato un metodo di difesa in grado di sopravvivere agli attacchi. Nei nostri Paesi questo ancora non avviene, le api stanno imparando con la diffusione degli esemplari di vespa velutina ma occorre del tempo. La difesa consiste nell’avvolgere interamente il nemico formando una palla di circa trenta centimetri (circa cinquecento api contro una vespa) ed aumentare la temperatura fino a 46-47 gradi centigradi circa, fatale per un predatore gigante. Mentre le api resistono fino ad una temperatura di 50 gradi. Il processo non è semplice e serve coordinamento ed esperienza, ma le api sanno gestire situazioni complesse, anche se hanno bisogno del loro tempo per capirne i meccanismi d’azione. Una colonia di api arriva fino a 80 mila esemplari ed oltre, quindi se ben allenate potrebbero contrastare contemporaneamente l’attacco di 30 calabroni.

La situazione italiana delle api
Intanto che le api imparano a contrastare il nemico per loro il pericolo rimane alto. Le vespe prendono il largo e una regina vespa è in grado di creare circa 300 esemplari di reginette che realizzeranno, a loro volta, altrettanti alveari. Sono in grado, in condizioni ottimali, di colonizzare un raggio di 100 chilometri nell’arco di dodici mesi. Dal 2006, anno del primo avvistamento in Italia nei pressi di Genova, ad oggi hanno raggiunto la provincia di Massa Carrara, località in cui è stata recentemente avvistata.
L’uomo può aiutare le preziose api?
L’uomo può intercedere per rallentare questa avanzata con alcune tecniche di cattura preventive, soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, dove le regine sono in cerca di cibo per creare nidi per la propria colonia. L’uomo può controllarne l’espansione, almeno fino a quando le nostre api non abbiano imparato a gestirle completamente.
Cosa fa Coop THC per contrastare la vespa velutina
La nostra cooperativa, con il progetto di apicoltura nel Carcere di Massa Marittima, ha iniziato in questa primavera, a monitorare la presenza dell’insetto nemico fortunatamente senza nessuna cattura. Nell’Istituto Penitenziario sono presenti tredici trappole che vengono rigenerate ogni venti giorni e gli unici esemplari di calabrone catturati nella stagione primaverile appena conclusasi, sono quelli nostrani. Continueremo a mantenere alta l’attenzione e a renderci disponibili per le associazioni che lottano in prima linea contro questa piaga fornendo informazioni su avvistamenti e catture.
Per informazioni riguardo al progetto e per sapere come collaborare scrivete a info@coopthc.org.