200 mila api decedute improvvisamente

Danneggiato l’apiario del carcere di Massa Marittima

Più di duecentomila api sterminate dal giorno alla notte. Questo è il bollettino ottenuto ad inizio settembre presso l’apiario della cooperativa posizionato nell’Istituto Penitenziario di Massa Marittima. “Abbiamo trovato le api tutte fuori dalle arnie, tutte morte improvvisamente” commenta il presidente Mirko Pascale.

Sono sette le arnie interessate della moria improvvisa che incredibilmente hanno perduto i loro ospiti. Le api stavano bene e godevano di ottima salute, quasi sicuramente avranno intercettato una zona in coltivazione dove era stato distribuito qualche tipo di antiparassitario. Di tutto l’apiario queste erano le famiglie più popolose che evidentemente hanno avuto la forza di allontanarsi di più per incrementare la raccolta di polline. Nel mese di agosto e fino ad oggi, non ci sono state molte fioriture, ed è per questo che le piccole operaie hanno sentito la necessità di ampliare il loro raggio di azione incappando in qualche campo coltivato e trattato per scongiurare la presenza di parassiti. Il territorio interessato è dedito alla coltivazione di vitigni e di ulivi e qualche appezzamento di terreno dedicato ad orticole. Il volo delle api non supera i tre chilometri di raggio per cui la causa è da ricercare in questa porzione di terreno. Purtroppo c’è poco da fare se non rimboccarsi le maniche e continuare a lavorare sperando che l’agricoltura subisca una drastica conversione evitando l’utilizzo di pesticidi che sì, risolvono il problema nello specifico, ma danneggiano tutto l’intorno e l’ecosistema naturale. La sopravvivenza delle api è una delle necessità dell’uomo e fintanto che il profitto resterà l’obiettivo primario non si riuscirà a contemplare altre forme di gestione delle proprie colture. Urliamo, a modo nostro, al mondo cercando di far capire che un’alternativa  c’è ed è percorribile. Che il benessere del singolo non sempre collima con quello collettivo.

Ci resta un resoconto alquanto negativo. Attualmente sono rimaste undici arnie, che comunque hanno faticato a sopravvivere in questo anno, e una raccolta di miele millefiori molto scarsa a causa della siccità e della mancanza di fioriture. Siamo fiduciosi in una ripresa senza togliere entusiasmo al nostro lavoro e al nostro impegno. Negli obiettivi della cooperativa resta il voler incrementare il parco arnie posizionandole anche esternamente all’Istituto, presso le aziende che collaborano e sono sensibili al tema sociale trattato. Verranno acquistate api regine e sciami in modo che da aprile 2021 si possa ripartire con maggiore sicurezza.